parrotia persica vanessa
parrotia persica

 

 

                          PARROTIA PERSICA e Co.

 

   

    La Parrotia Persica con tutte le sue cultivars e gli ibridi relativi appartiene alla famiglia delle Hamamelidaceae, piante presenti in maggior misura nel continente asiatico ed in piccola parte nell'America del nord. Comunque, la Parrotia è originaria di una catena montuosa dell'Iran anche se, recentemente, una supposta varietà affine (P.Subaequalis) è stata trovata in una zona ben distante della Cina. La parrotia Persica propriamente detta si sviluppa nella maggior parte dei casi come un cespuglio con andamento assai irregolare nei primi anni di vita, con gli anni inizia ad assumere l'aspetto di un albero, ma sempre molto espanso. La crescita è più lenta delle sue cultivars, ma la foglia, almeno alle nostre latitudini, tende a mantenere un aspetto fresco e lucido più a lungo in primavera, e a sviluppare una colorazione più brillante in tardo autunno al momento della spogliazione, ma questo dipende da molteplici fattori e non è esclusa una mancanza completa dei colori per i quali è famosa. In effetti, nonostante sia data come pianta da pieno sole, in Italia centrale nelle zone costiere come quelle dalle quali sto scrivendo, la Parrotia gradisce condizioni semiombreggiate e irrigazioni frequenti (soprattutto in terreni sabbiosi) quest'ultime assolutamente necessarie nei primi anni di vita (ma qui questo è diventato obbligatorio pure per i lecci). Dopo, con gli anni, la pianta diventa sempre più indipendente in virtù del fatto che l'apparato radicale è veramente vigoroso. Le temperature elevate non la danneggiano, sempre che l'approvvigionamento idrico sia adeguato e, in genere, non soffre di malattie. Con l'arrivo dei primi freschi ricomincia (ma questo principalmente le cultivars Vanessa, Horizontalis e l'ibrido Sycoparrotia Semidecidua) la crescita, comportandosi così come molte piante mediterranee che dopo la stasi estiva ripartono. Si sviluppa meglio in terreni acidi o leggermente acidi, ma sopporta meglio di altre sue parenti la basicità del suolo, dando però , in questo caso una colorazione più gialla che altro in autunno. Nelle sue condizioni ideali in autunno regala una colorazione splendida passando da un rosso acceso a un caldo giallo con sfumature addirittura violacee che è realmente difficile osservare in altre piante. L'aspetto generale della pianta è decisamente scomposto e difficilmente 2 esemplari si somigliano nella crescita e questo si riflette in una certa qual misura anche nella Vanessa, comunque sempre più o meno slanciata, e nell'Horizontalis che può mostrare un maggior grado di verticalità (a proposito, quest'ultima non mi ha mai mostrato colorazioni evidenti). A gennaio-febbraio inizia la fioritura rossa, non particolarmente vistosa, però in un periodo nel quale il colore dominante è il grigio, ci si accontenta anche di questa. Il risveglio primaverile è precoce e le prime foglioline bordate di rosso scuro sono splendide. Adattissima per giardini informali di qualsiasi dimensione. A questo punto, prima di parlare delle cultivars e degli ibridi della Parrotia, vorrei fare una piccola digressione per così dire di ordine ambientale. A fronte delle condizioni climatiche che ormai da troppi anni si stanno verificando nel Paese (ma credo in tutto l'emisfero) e mi riferisco ad indici di piovosità annua così scarsi da essere paragonati senza alcun imbarazzo a condizioni di pre-deserto e, di contro, a temperature che costantemente superano le medie del periodo, per chiunque abbia sensibilità ecologica, è utile domandarsi sull'opportunità della messa a dimora di piante mesofile, cioè di piante adatte a climi oramai troppo differenti dal nostro. L'argomento meriterebbe sicuramente ben altro spazio e ben maggior approfondimento, come daltronde chiedersi quali essenze piantare se le nostre stesse xerofille soffrono terribilmente la situazione e non riescono a compiere la riproduzione in maniera soddisfacente e soprattutto autonoma, mi riprometto di dedicare un capitolo a questo argomento scottante nel prossimo futuro. Tornando a parlare delle nostre protagoniste, la reperibilità di queste è facile: qualunque vivaio ben fornito avrà la specie-tipo o la sua cultivar "Vanessa" a crescita fastigiata, o più precisamente a fiamma, e decisamente rapida, più rara l'Horizontalis che probabilmente deriva da una Pendula a comportamento ancora più allargato e basso, in quest'ultima, come già accennato, la colorazione autunnale è meno accesa. Fra gli ibridi, molto interessante è la Sycoparrotia Semidecidua, incrocio tra la Parrotia ed il Sycopsis Sinensis (altra amamelidacea di altro genere, sempreverde): essa riassume le caratteristiche di entrambi i genitori, robusta, rapida e, come dice il nome, semisempreverde. In realtà se il freddo è intenso la caduta delle foglie avviene già in Gennaio e, prima di cadere assumono una bella colorazione gialla, la fioritura è simile a quella della Parrotia, nello stesso periodo; l'andamento, almeno nei primi anni di vita è simile al Sycopsis, cioè abbastanza verticale, fastigiato; la foglia ha l'aspetto intermedio fra le 2 specie, ma più spessa e coriacea. I nuovi germogli sono rossicci e contrastano con le foglie precedenti, il frutto è identico a quello della Parrotia e così anche i semi. Pianta di non semplice reperibilità.